(detto il
Temporeggiatore). Censore, dittatore e 5 volte console romano.
è noto soprattutto per la sua dittatura del 217 a.C., alla quale fu
elevato dopo la sconfitta subita dalle truppe romane, guidate dal console Gaio
Flaminio, presso il lago Trasimeno ad opera di Annibale Barca.
F.
attuò contro i cartaginesi una tattica temporeggiatrice, evitando di
combattere in campo aperto. Tale tattica, che gli meritò il soprannome
Cunctator (Temporeggiatore), incontrò l'ostilità della
maggior parte dei suoi concittadini, che premeva per una guerra offensiva;
conseguenza di tale ostilità fu il farlo decadere dalla carica di
dittatore. Nel 216 a.C. l'esercito romano, affidato a nuovi consoli,
affrontò Annibale nei pressi di Canne ma subì una grande sconfitta
(vennero uccisi quasi 80.000 fanti e 6.000 cavalieri, oltre ai loro
condottieri). La sconfitta di Canne dimostrò quanto avesse ragione
F.: tuttavia il suo ritorno alla vecchia strategia, stancò,
nonostante l'acerbo ricordo della sconfitta, ancora una volta i suoi alleati
italici che subivano le scorrerie puniche nelle loro terre. Ma alle elezioni il
popolare candidato Otacilio non ebbe il suffragio dei "comizi" e
F. venne
nominato console per la quarta volta con al suo fianco M. Claudio Marcello, il
soldato più valente della Repubblica. I due generali assediarono e
costrinsero alla resa Casilino (114 a. C.) e
F. ne approfittò per
riprendere la sua strategia passiva. Così Annibale, quasi indisturbato,
poté conquistare Taranto. Dopo qualche anno (209 a. C.)
F., eletto
console per la quinta volta, riuscì a riprendere l'importante porto ai
Cartaginesi anche se per merito, più che altro, di un tradimento (275-203
a.C.).